AdalgisaTrusso design allievo corso B prof Cecilia Polidori a.a.2010 2011
lunedì 2 gennaio 2012
domenica 30 gennaio 2011
il design è donna
- Gruppo svedese di design, Front, lavora come una squadra dove tutti i membri sono coinvolti nell'eclettico processo di design. Il loro lavoro è esplorare e nei loro prodotti spesso è possibile trovare una storia sul processo di progettazione, su convenzioni e aspettative o sul materiale con cui è composto l'oggetto. Le opere delle Front comprendono una serie di prodotti realizzati in collaborazione con gli animali, un gioco di computer con prodotti virtuali e mutevoli, pezzi di mobilio disegnati direttamente nello spazio, oggetti toccati per caso e una collezione di mobili magici, come una lampada che lievita e una cassettiera che fa scomparire il contenuto.
"Design, il tuo nome è donna. Il bello quotidiano nato dalla creatività femminile", è il titolo della mostra: perché la donna designer si affaccia da poco tempo al mondo degli oggetti?
Molte designer emergenti stanno lavorando in modo molto interessante, per esempio Bless, Julia Lohman e Wieki Somers. Anche in passato ci sono stati dei talenti femminili: è importante che i produttori e i giornalisti diano spazio alla diversità di genere nel mondo del design.
Philippe Starck un anno fa ha dichiarato che il futuro è donna: lo pensate anche voi?
Sì, ha ragione e noi stiamo facendo il possibile per dare il nostro contributo.
Lo slogan "less is more" ha salvato il design o lo ha troppo semplificato?
È interessante poter avere sguardi diversi sul desing: "less is more" è uno di questi.
Ora si parla di energia, innovazione tecnologica, riciclo: pensate che questi elementi possano portare al design nuovi spunti?
Tutto ciò che ci circonda ci influenza e condiziona i processi che creano nuove idee: questo fa del design un'arte contemporanea. I designer stimolano la collaborazione tra persone attive in diversi campi e questa combinazione di competenze contribuisce al cambiamento e all'innovazione.
Dall'idea al progetto: raccontateci come nasce un progetto e da che cosa.
Nei progetti precedenti abbiamo lavorato sulle relazioni tra oggetti bidimensionali. Il nuovo progetto per Porro vuole aggiungere tridimensionalità all'oggetto.
Quale sono i pezzi della vostra casa ai quali non potreste rinunciare?
Oggetti personali che non possono essere sostituiti come le fotografie.
Cosa vi piacerebbe progettare ancora?
Qualcosa che faccia dire "mai più senza!".
Sguardo al futuro: che cosa suggerite a una giovane designer?
Credi in te stessa e nelle tue idee.
da: Designer donne: intervista a Front
24 aprile 2009
Intervista realizzata in occasione della mostra "Design, il tuo nome è donna. Il bello quotidiano nato dalla creatività femminile"
domenica 9 gennaio 2011
alberi ecosostenibili e non solo a natale!
L’albero di natale! Let’s recycle!
L'albero più cool? Quello a ruote. Londra inaugura l'architettura sostenibile applicata all'albero di Natale. Esposto a Bermondsey Square, il Tree-Wheeling, creatura della Sarah Wigglesworth Architects e della Igloo Regeneration, è composto da 35 ruote di biciclette riciclate organizzate su una struttura semplice che ricorda quella tipica del totem natalizio.
Non solo design sostenibile, ma anche socialmente utile: le ruote sono prestate da una charity che raccoglie le parti in esubero di biciclette usate per poi assemblarle e spedirle in Africa: così i locali e i volontari possono utilizzarle senza spendere e senza inquinare. Non possono mancare le lucine, che però stavolta sono dei riflettori, donati da negozi di biciclette del quartiere. Neanche a dirlo, l'albero è riutilizzabile ogni anno e si scompone come un puzzle per farsi piccolo piccolo fino alla prossima occasione.Non solo. Le ruote, grazie alla forza motrice del vento, si comportano come girandole e si muovono creando un'atmosfera ancora più festosa. Anche gli edifici che circondano la piazza danno il loro contributo ambientale: procurano un notevole risparmio energetico grazie a un singolo centro di distribuzione di energia condiviso da tutti, con un sistema speciale di ventilazione che riduce del 60% le emissioni di carbonio e del 50% i costi di manutenzione.
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I lampioni a forma di albero del Nothing Design Group
A volte dimentichiamo che uno degli scopi del design può essere non solo quello di migliorare la funzionalità di un oggetto, ma anche il contribuire alla riqualificazione estetica (e, di conseguenza, alla qualità della vita quotidiana) dell’ambiente che occupano gli utilizzatori.
A ricordarcelo ci pensano quelli dello studio coreano Nothing Design Group con il loro progetto in collaborazione con Asiana Airlines e la Korea International Cooperation Agency. Attraverso la realizzazione e l’installazione di nuovi lampioni alimentati ad energia solare, vogliono rilanciare l’immagine della Cambogia, soprattutto nella zona di Angkor Wat.
Uno scopo più che nobile, simboleggiato anche dalla forma dei lampioni che ricorda quella di un albero e si integra quindi con maggiore facilità con il panorama circostante. Sedici -per il momento- i punti di luce disseminati, a cui se ne aggiungeranno dieci nei prossimi cinque anni.
Uno scopo più che nobile, simboleggiato anche dalla forma dei lampioni che ricorda quella di un albero e si integra quindi con maggiore facilità con il panorama circostante. Sedici -per il momento- i punti di luce disseminati, a cui se ne aggiungeranno dieci nei prossimi cinque anni.
mercoledì 3 novembre 2010
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